Dopo Padova, Verona . . .
Soffermandosi sul risultato il primo pensiero corre ad avversarie di un livello superiore, e al momento è anche possibile e probabile, ma ad un’occhiata un po’ più approfondita emergono altri punti di contatto tra queste due sfide al top di girone.
Padova e Verona sono più pronte e abituate a certe partite di alta classifica, Pero è invece una neopromossa e non va dimenticato; ma è anche vero che per vincere al Pala Pertini entrambi i quintetti veneti han dovuto lottare, faticare portandosi via tre punti meritati nella sostanza ma troppo generosi nella forma del punteggio. E a quanto temessero le nostre ragazze si è notato nelle feste liberatorie, sfrenate dopo la sirena finale. Come a dire, ci siamo tolte un bel pensiero.
Il finale recita 1 Gs Pero, 5 Audace Verona ma l’andamento dei quaranta minuti racconta una differenza non così ampia, la squadra di Donisi è molto compatta e dimostra di temere le ragazze bianco blu avendo preparato la partita nei minimi dettagli con una pressione costante sulle fonti di gioco di Tiralongo ma nonostante questo De Oliveira e compagne hanno avuto modo di giocarsela alla lunga alla pari dimostrando carattere e capacità per competere ad alti livelli.
Coppola e Tombola colpiscono all’improvviso spezzando un equilibrio totale per ritmo e tenuta di campo, il Gs Pero non si scompone e ha la fortuna e bravura di trovare sul gong della prima frazione la rete dell’1-2 con Ribeiro brava a sfruttare uno schema su punizione mal eseguito dalle scaligere.
Lo svantaggio minimo, permette al GS Pero di rimettersi in scia ma la ripresa offre uno scenario iniziale diverso, con i falli che salgono in maniera rapida confondendo il Gs Pero che sbanda per alcuni minuti resi ancora più fatali causa la rete di De Brito e il tiro libero realizzato da Rasetti.
Rapidissimo uno due che non manda al tappeto il GS Pero che continua a produrre gioco, con meno brillantezza ma ancora più voglia di rientrare in partita, ancora Ribeiro a provarci con una girata repentina a lato e un palo colpito complice la deviazione di De Sanctis.
Tiralongo prova a giocarsi la carta del portiere di movimento con Galan negli ultimi cinque minuti ma l’Audace sa difendersi e pressare recuperando palla e cercando la porta sguarnita, Abagnale ci riesce per la cinquina, Puttow manda sul palo ma onestamente passare dal Calcio a 5 ad un set di tennis sarebbe stato oggettivamente troppo. Già così…
La sensazione alla sirena finale è che Verona, come Padova, ha qualcosa in più ma non troppo e il Gs Pero lo ha dimostrato in tutte le altre sfide vinte con autorevolezza; per il salto in alto definitivo non servono sferzate ma il semplice proseguimento del percorso intrapreso.
Ieri è stato l’ultimo atto di un 2020 anomalo ma ugualmente prodigo di grandi soddisfazioni, tra una Coppa alzata e un campionato vinto, e uno splendido presente di alta classifica in Serie A nazionale.
Grazie ragazze, ci vediamo il 6 gennaio, sempre a Cornaredo sempre per un’altra sfida veneta (Città di Thiene) sperando ovviamente in un esito diverso.